Underground
Seguendo il manuale del buon metallaro il tiro viaggia spedito, con alcune punte di Speed che ci stanno proprio bene ...
... il loro è un Metalcore/Progressive, per cui un qualcosa di tremendamente aggressivo, pesante, tecnico e sperimentale, soprattutto contemporaneo ...
Si percepisce la passione, il voler fare bene quello in cui si crede e la voglia di dire qualcosa d’importante ma anche un eccessivo attaccamento ai propri mentori ...
Thrash allo stato puro, come già detto senza compromessi, ruvido e selvatico, prodotto sì con delle stratificazioni ma senza esagerazioni, mantenendo quell’aspetto “da palco” che dichiara che l’intento della band è quello di farsi conoscere semplicemente per quello che è.
In Ongonga l’ascoltatore viene trascinato nel mondo della musica per mezzo della letteratura, in quanto dal primo all’ultimo brano si assiste a un climax che fa apprezzare l’intero album ...
... gli Hazzerd sono sempre meticolosi nel macinare riff su riff e nell’incastonare melodie d’assalto con refrain orecchiabili e cori sovversivi ...
È tutto un gioco d’incastri: la potenza dei riff grevi e ombrosi s’interseca con melodie lineari, ritmi muscolari e pulsanti si alternano ad atmosfere ipnotiche e angoscianti ...
... velocità siderali, suoni sporchi e voce colma di riverbero per dare vita a quel clima da caverna infernale che è stato parte fondamentale della fortuna del genere
... un ottimo esordio da parte di una band che ha saputo mettere assieme tante cose per farne una sola, dando vita ad un variegato gioco di emozioni.
L'album intreccia con maestria temi filosofici e complessi, consolidando così la grande particolarità tematica e soprattutto sonora che gli Ekoa hanno il potere di sprigionare